Oggi in una intervista interessante rilasciata da Rixi al Secolo XIX, il viceministro dei trasporti spiega che non è possibile finanziare direttamente come Stato Italiano la Gronda di Genova ovvero il tratto autostradale che dovrebbe aggirare il nodo di Genova e semplificare drasticamente il traffico.
Un’opera di cui si parla (e basta, da circa 30 anni).
I motivi per cui non può essere finanziato dallo Stato secondo quanto sostenuto dall’On. Rixi e che credo non si sia inventato lui, sarebbero in realtà due:
1. non si può finanziare la costruzione della Gronda autostradale perché la UE li considererebbe aiuti di Stato (!?)
2. non si può perché un altro concessionario di tratti di autostrada potrebbe pretendere che anche a loro lo Stato costruisca tratti autostradali nuovi sui quali poi escutere i pedaggi per tutto il periodo di concessione statale (?!)
Da ex modesto studioso e docente di Diritto Pubblico dell’Economia mi permetto di osservare che questi due motivi non stanno e non possono stare in piedi.
E’ semplicemente impensabile che uno Stato che costruisce autostrade pubbliche con i propri soldi debba chiedere un permesso alla UE e che se mai lo facesse il permesso sarebbe rifiutato in quanto i costi sostenuti dallo Stato sarebbero considerati aiuti surrettizzi che altererebbero la concorrenza tra aziende europee: è una roba onestamente inascoltabile.
Altrettanto risibile l’idea che se si costruisce un’autostrada nuova allora altri concessionari autostradali possano porre la condizione che la concessionaria sia stata favorita, pretendendo dunque che anche a loro si ampli la rete autostradale in concessione.
Ritengo che un buon avvocato amministrativista-pubblicista (forse anche il primo dell’elenco telefonico) non abbia alcun problema ad evidenziare che si tratta di ipotesi legali che non stanno letteralmente in piedi.
Stupisce che esperti del Dicastero possano davvero avere dato davvero al vice ministro Rixi informazioni del genere, e non come mere ipotesi di scuola, quanto piuttosto come effettivi problemi giuridici per altro insormontabili.
Se davvero così fosse, consiglio sommessamente all’On. Rixi di cambiare consulenti legali e di procedere senza indugi alla costruzione di un pezzo di autostrada di 30 km che in Cina o in Olanda avrebbero costruito in tre (6) mesi.
#gronda #rixi #genova
Il mio libero pensiero: visto come sta andando il terzo valico (da il SecoloXIX “Le rocce friabili non consentono di usare le talpe per la posa delle coperture. Migliaia di blocchi di cemento armato, costati 30 milioni, sono da demolire”) direi che scavare per chilometri sotto le montagne liguri può portare a sorprese poco piacevoli. Quantomeno a livello di costi. Che vanno messi sempre in relazione ai benefici, per decidere.
A me sembra sproporzionato fare una galleria lunga forse più di quella del tunnel del Monte Bianco (11,6 km) non per superare una montagna invalicabile, ma per affiancare una strada e autostrada già esistenti, se pur sottodimensionate in alcuni periodi dell’anno e del giorno.
In ogni caso, non mi infilerei volentieri in macchina con tutta la famiglia in un buco così profondo, sotto la montagna.
D’accordissimo su quanto scrivi. È paradossale ascoltare queste “giustificazioni”, soprattutto dopo 30 anni di progetti e parole… La gronda,certamente alleggerirebbe il traffico autostradale sul ponente, (nel nostro caso), genovese, ma non ritieni che sia un progetto oramai obsoleto e, nel caso specifico, bisognerebbe prevedere di ampliarla fino a vado ligure, in considerazione del fatto che quel porto sta implementando sempre più i suoi traffici marittimi, generando un traffico di mezzi anche terresti, sempre più intenso. A constatazione di ciò, entrare dal casello di celle ligure in direzione Savona alla mattina, è diventato seriamente impegnativo, proprio a causa delle colonne di TIR mai viste fino a qualche anno fa. Sarebbe interessante farlo notare? Molto spesso si ha l’impressione che amministratori e realtà corrano su 2 binari paralleli…