Aurelia bis: Varazze non l’avrà mai. Costruire un futuro robusto.

Strutturarsi meglio. Infrastrutture e scelte strategiche che non si possono rinviare.

L’Aurelia bis di Savona si sblocca. Bene, finalmente. In 3 anni sarà pronta dopo 10 di attesa. Doveva partire da Pecorile (Celle Ligure) e avrebbe dato una grande mano a Varazze. Poi interessi superiori hanno dirottato i fondi verso l’area portuale di ponente ed è rimasto un quasi inutile innesto per i varazzini e i cellesi in fraz. Grana in Albisola Superiore.

Alassio la via Aurelia bis nonostante le difficoltà orografiche l’ha da tempo. Ubi maior….

Spotorno, Ceriale, Albenga per fortuna anche.

Varazze quasi impossibile. E’ forse la città di media grandezza in Liguria con il minor spazio disponibile tra Appennino e mare e un’orografia imponente. E’ un dato di fatto perché un’ipotetica strada a monte avrebbe necessità di trafori degni del Monte Bianco e forse neppure i cinesi si addentrerebbero nell’impresa.

Tralasciando la demenziale idea che talvolta insanamente riaffiora di trasformare l’unica strada alternativa in pieno centro urbano in una circonvallazione, progetto che trasformerebbe Varazze in un misto tra una camera a gas e una sorta di pista da GP di Montecarlo con tanto di strisce pedonali, occorre più seriamente ragionare su cosa si può fare.

Il rifacimento della passeggiata di levante potrebbe rassicurare gli esercenti balneari con nuovi business e con nuove superfici e forse la spinta politica di forti lobby per forzare una mano sul progetto di un’assurda “Aurelia bis” potrebbe perdere mordente.

Un progetto quella della finta circonvallazione anche fuori dai tempi, perché oramai a saturare oltre ogni logica le città di auto si è rimasti decisamente in pochi in Europa. Continuare a costruire parcheggi (posisbilmente pubblici, a Cannes ci hanno fatto un impero) facilmente accessibili è buona cosa ma non basta.

Alcuni anni fa un infelice e mal pensato progetto di esternalizzazione dei parcheggi in zona Salice fallì miseramente. Mal pensato, costoso, cozzava contro la gente che uscita dal casello di Varazze a luglio e ad agosto, come a giugno o a maggio ha un solo pensiero: catapultarsi in spiaggia alla velocità della luce.

Eppure le soluzioni o per lo meno tentativi più seri e strutturati vi sono. E vi sarebbero stati anche i finanziamenti pubblici per falro, ma lasciamo stare, questo è un altro discorso….

Beh un pò di idee le avrei anche perfino io. Ma non faccio l’amministratore pubblico e dunque non contano molto.

Forse però, è quello che dico agli amministratori varazzini da tempo, fermarsi un pomeriggio e riflettere seriamente su quale futuro si vuole dare alla città sarebbe quanto mai opportuno. Un seminario, un think tank chiamatelo come vi pare, gratis e senza esperti da pagare.

Sarebbero ore ben spese. Perché altrimenti si rischia di correre, correre, galoppare ma senza una vera, solida, condivisa (dalla Comunità non solo dagli elettori) mèta.

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