La discarica della Ramognina dovrebbe chiudere il 31 dicembre. E’ una notizia importante per la storia della citta’. Della “storia” perche’ la discarica pubblica e gestita da privati, negli ultimi decenni ha rappresentato un autentico buco nero della storia politica e amministrativa della citta’.
Non e’ stata mai questione di parti politiche. La verita’ e’ che in questa vicenda trentennale si e’ visto di tutto e di piu’. Il fatto di non essere visibile a chi non si reca sul posto e’ stato un innegabile vantaggio, pesando di fatto poco sull’opinione pubblica. “Occhio non vede, cuore non duole” in questo caso e’ un detto perfetto. Oggi il sito e’ fondamentalmente anti economico per problemi di gestione e di impianti disponibili , apportando vantaggi economici (volendo fare bene i conti ) via via decrescenti per le casse cittadine e private. Cosa rimarra’ ? Rimarranno certamente i costi di mantenimento per molti anni e saranno a carico della Comunita’. La stessa IRPEF imposta per sostenere i costi di gestione post chiusura e le mancate “entrate” per la cessazione dello scarico dei rifiuti da Genova e altri Comuni, lo testimonia in quanto con la chiusura la discarica non scomparira’ affatto. Rimangono degli oggettivi dubbi sul peso ambientale perche’ una discarica come quella della Ramognina non e’ un ex problema solo perche’ la si ricopre con della terra.
Bisognera’ monitorare nel tempo un sito che e’ comunque una enorme massa di rifiuti con una gestione sicuramente molto discutibile almeno nel passato. Una cosa e’ certa: il conto e’ intestato al Comune di Varazze e dei suoi cittadini. Speriamo che questi costi ambientali ed economici non nascondano sovrapprezzi futuri pesanti per tutti. Prendiamo dunque la buona notizia e incrociamo le dita.
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