Un apparato che costa oltre 40 milioni l’anno al contribuente Ligure ma che si muove con la lentezza tipica degli apparati burocratici.
Noi varazzini ce lo ricordiamo bene con l’alluvione drammatica di un lunedì mattina del 2010 quando in assenza di qualunque allerta si rischiò la strage.
Ieri abbiamo rischiato il bis: proclamata una banale “allerta gialla” in previsione di quanto sarebbe dovuto accadere oggi secondo le loro previsioni sempre piene di “se” e “ma”, in realtà tra le 14 e le 17 si è rischiato non poco.
In tre ore sono caduti 190mm una quantità di acqua impressionante a causa di un temporale autorigenerante che sospinto da uno scirocco più forte del previsto ha fatto stazionare questo mostro per quasi tre ore su Varazze.
Molti danni, siamo andati vicini tanto così al ko. ARPAL nel frattempo faceva girare i computer e i modelli per allertarci per oggi con una “allerta arancione” (la massima possibile per nubifragi) giustamente proclamata e concretizzatasi per fortuna in 40 mm modestissimi di pioggia e prolungata anche nella ns. zona fino alle 08 di domattina quando già alle 17:00 di oggi pomeriggio guardando verso ponente si intuiva che i guai peggiori erano oramai passati per il primo ponente ligure.
Un’ulteriore occasione perduta per fornire un servizio credibile e soprattutto “on time”
Con ARPAL la lentezza della reazione è spesso giustificata con la necessità di dare previsioni meditate: tuttavia nonostante i vaghi sforzi comunicativi e l’assunzione di un portavoce, rimane la sensazione di un apparato burocratico più al servizio di sé stesso che del cittadino, con una oggettiva perdita di credibilità crescente al quale corrispondono per altri versi aumenti di budget.
Un contro senso assai costoso per il contribuente che meriterebbe una revisione piu’ attenta tra costi ed efficienza complessiva.
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