VARAZZE PARLIAMO DI AGRICOLTURA
Argomento quasi nullo dalle nostre parti. Troppo concentrati sul business value dalla costa e dei suoi preziosi immobili.
Eppure a ben vedere sta diventando una strada di grandissimo interesse economico e lavorativo soprattutto per i nostri giovani in alternativa a lavori stagionali spesso mal retribuiti (eufemismo).
Teoria? Direi di no.
Esempi? il Moscatello di Taggia e dintorni che sta diventando un business viticolo di grande rilievo dal nulla o quasi ovvero riscoprendo un vitigno autoctono, investendo, cercando fondi e ora realtà interessantissima.
Esempi? Le coltivazioni di chinotto che hanno una resa elevatissima e hanno determinato l’apertura di numerose aziende agricolo di giovani. La zona sarebbe da Varazze a Finale Ligure ma se a Finale e paraggi il business è florido da queste parti si dormono sonni tranquilli.
Esempi? L’assegnazione di fasce abbandonate per la coltivazione di ulivi e la produzione di olio DOP. Chiavari e Comuni della zona stanno promuovendo anche con cooperative l’attività che sta diventando interessantissima.
Da noi l’agricoltura è tema sconosciuto e la delega di assessore all’agricoltura è solo considerata una scocciatura dedicandosi piuttosto a qualche evento con cantanti del momento.
Peccato. Perché così rinunciamo a posti di lavoro per giovani, tutela del paesaggio, lavoro ed economia ambientalmente importante.
Ovvio le cose non cadono da sole. Occorre muoversi, chiedere, copiare, allearsi e chiedere fondi pubblici SU PROGETTI PRONTI.
PROMUOVERE PRESSO I GIOVANI, FAVORIRE LA CREAZIONE DI COOPERATIVE E AZIENDE.
Faticoso? Sicuro ma si darebbero molte risposte a molti giovani entusiasti e competenti prima che scappino. E comunque sempre meglio del concertino estivo ben riuscito.
O sbaglio?
A varazze, l’assessore con delega all’agricoltura, potrebbe pensare ad agevolare la coltivazione delle more, e farne un prodotto DOP, dopotutto i rovi crescono e proliferano senza troppo impegno nei terreni abbandonati😉
Battute a parte, l’argomento è molto attuale, ma ho i miei dubbi, come sopra scherzosamente scritto che si abbia, diciamo la voglia è, non aggiungo altro, per poterlo affrontare. Non vedo affrontare i problemi più semplici del quotidiano, figuriamoci quelli più complessi e lungimiranti.