13 anni per finire (forse). La notizia è ferale. A metà settembre l’ANAS darà il via all’ennesima ripresa dei lavori per la “mitica” copertura del piccolo Rio Santa Brigida che rispetto al pericolo rappresentato dal Teiro è poco più di un rigagnolo. Trasformando la vita di varazzini e cellesi ancora una volta come una corsa ad ostacoli degna per chi lo ricorda, di “Giochi senza Frontiere”.
Dopo soli 13 anni ma contando bene si parte dal 2005, la copertura di questo minuscolo rio ha creato a tutti gli abitanti di Varazze e Celle più turisti annessi, decine di ore di attesa ai semafori e un inquinamento da auto in coda spaventoso. Per non parlare dei fiumi di benzina consumati in coda.
Eppure, come in molte cose a queste latitudini, una copertura del rio che in Cina o in nord Europa farebbero in 2 mesi al massimo si è trasformata in una serie giallo degna di Netflix tra fallimenti, ricorsi, attese, denunce e campagne elettorali.
Ora secondo quanto riportato dalla sindaca di Celle, l’Anas si impegnerà a fare in fretta.
Ovviamente nessuna previsione ci mancherebbe. 3 mesi, 2 anni? Boh. Tanto in coda ci stanno sempre i soliti che da 13 anni aspettano.
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