Chi ha viaggiato in direzione Sanremo sulla A10 lo ha visto. E’ quel castello che si vede sulla sinistra prima di uscire al casello di Andora. Non molto più che un rispettabile bel rudere. Eppure sono arrivati ben 20 milioni di euro con fondi PNRR per non solo restaurarlo, ma anche rendere l’intera zona un polo di attrazione culturale e turistica.
20 milioni sono una cifra incredibile che solo il PNRR poteva fornire. E di PNRR ce ne sarà purtroppo uno solo.
Cercandoli però, di fondi sulla cultura ce ne sono molti. Bisogna essere capaci di trovarli e chiederli con progetti credibili.
Dio solo sa quanto ne avrebbe bisogno Varazze, con la sua tendenza asfissiante a un turismo quasi esclusivamente bagno/focaccia con variante bilocale acquistato o affittato.
Ci sono alcuni tentativi interessanti come quelli imbastiti dall’assessore Calcagno che finalmente tentano di mettere insieme le forze culturali sul territorio anziché dividerle. C’è finalmente un pò di sano e interessante fermento nell’associazionismo culturale. C’è una rete museale che ha dato i primi vagiti ma ora deve crescere insieme.
Ci sono anche esperti che sono specialisti proprio nel trovare progetti di qualità e risorse pubbliche annesse, spesso dimenticati in qualche “piega” di bilancio di un Ministero romano, e sono specialisti locali e progettisti di qualità.
Il PNRR ce lo siamo perso per strada anche se non conosciamo i motivi. Che peccato!
La lezione però è sempre la stessa: i finanziamenti si ottengono SE HAI PROGETTI PRONTI, se hai programmato e hai proposte innovative.
Anche nella cultura.
Altrimenti applaudiremo chi come Andora ha fatto un lavoro eccezionale.
Si poteva utilizzare i fondi del Pnrr per acquistare villa Cilea e farne uno spazio culturale aperto al pubblico?
Seconde me si.