Carlo Scrivano è uomo di grande esperienza amministrativa e direttore dell’Unione Provinciale degli Albergatori da qualche anno.
Conosce bene le dinamiche turistiche. Due giorni fa è stato quanto mai chiaro nelle sue dichiarazioni rilasciate al “Secolo XIX” dove parla di strutture che oramai lavorano sul “last second” piuttosto che sul già deprimente “last minute”. Le strutture alberghiere sono destinate a funzionare con una flessibilità assoluta (aprire e chiudere nel giro di pochi giorni) a seconda della situazione meteo, pandemica ecc. , meccanismo praticamente insostenibile.
Eppure Pietra Ligure nonostante l’avviso ai naviganti (per chi non lo sapesse ha il doppio delle presenze turistiche di Varazze) i suoi numeri li ha saputi in qualche modo mantenere e fatti crescere.
Ancora più chiaro nello stesso articolo l’assessore al Turismo Rembado: “Purtroppo le nostre località pagano la scelta di tanti anni fa con il dilagare delle seconde case, ma il peggio deve ancora venire. Perché ad oggi, le seconde case permettono di evitare che le nostre località siano vuote e di far lavoricchiare l’indotto (commercio e ristorazione). Ma quando sarà finita l’emergenza sanitaria e la gente potrà riprendere a viaggiare, le nostre località dovranno davvero fare i conti con quella crisi che, prima della pandemia, si era già iniziato a intravedere.”
Varazze come sappiamo ha intrapreso una direzione diversa: sviluppo delle seconde case e chiusura progressiva degli alberghi tradizionali, sostituiti marginalmente da strutture B&B o appartamenti ad uso turistico.
Scelta giusta con buona pace dei tanti posti di lavoro del settore alberghiero perduti?
Qualcuno dirà: “vediamo i numeri”… Già ci fossero… perchè tra case abusive (si stima un 35% almeno) e mancanza di rilevazioni nessuno sa quanto valga oggi il turismo delle case turistiche se non con stime del tutto spannometriche. Quello dell’immobiliare invece su Varazze una stima di massima l’ha: parliamo di circa 200 milioni di euro.
Non è vero che gli alberghi sono stati sostituiti marginalmente dagli appartamenti ad uso turistico. Gli appartamenti ad uso turistico hanno abbondantemente superato quella che 10-20 anni fa era la capacità ricettiva degli alberghi. Non solo: hanno certamente superato anche il loro fatturato globale. Oggi, al contrario di un po\’ di anni fa, gli appartamenti ammobiliati vengono affittati anche per periodi brevissimi (una o due notti) facendo una concorrenza pesantissima ai pochi albeghi rimasti: la legge non lo impedisce. Basta dare un\’occhiata ai principali portali che propongono case per vacanze. Affittare un alloggio ammobiliato a Varazze può rendere 8/10000 euro all\’anno. I conti globali sono presto fatti perchè abbiamo diverse fonti da cui dedurre quante siano effettivamente queste case. Non è dato sapere, invece, quante siano ufficialmente queste case i cui proprietari devono, per legge, comunicare la loto attività alla Regione che, sempre per legge, comunica il dato al Comune. Nè la Regione nè il Comune rendono pubblico questo dato. Forse evidenziare la\’enorme discrepanza fra dato ufficiale e dato reale sarebbe troppo pericoloso. Politicamente, si intende !