Rapallo che non è una metropoli, riceverà qualcosa come 33 milioni di euro. Savona 20 milioni e così via. Tutti soldi provenienti dallo Stato (e dunque anche dalle tasse dei piccoli Comuni) destinati però a Comuni sopra i 15.000 abitanti.
Soldi importantissimi, destinati a recuperare aree ed edifici pubblici restituendoli alla comunità. Pensiamo per esempio, quanto sarebbero stati utili questi milioni per ricostruire con criteri del tutto nuovi, le vetuste scuole elementari di Varazze.
Quel maledetto limite dei 15.000 abitanti che impedisce di essere considerati Comuni di grandezza rilevante e che da sempre ha tagliato le gambe a Varazze che sempre si è avvicinata a tale soglia (ora è lontana con un calo demografico pesantissimo) ma mai l’ha superata.
In realtà non sarebbe bastato. Per ottenere tanti soldi pubblici occorre avere uffici tecnici e amministrativi capaci di elaborare in tempi brevi progetti degni di essere finanziati, oltre a fare scelte politiche sulle priorità brillanti. Saremmo stati davvero in grado?
Sempre quel “maledetto” limite dai 15.000 abitanti (arrivammo a 400 abitanti da tale soglia) che avrebbe cambiato completamente anche la storia politica e amministrativa di Varazze, con un sistema elettorale a doppio turno con i partiti e non con liste civiche da “fritto misto”) a fare e disfare alleanze.
Ora non ci resta che sperare di sapere intercettare almeno le briciole dei molti miliardi di euro del PNRR destinati ai Comuni (ne parleremo in un prossimo post): una partita DECISIVA per il futuro di Varazze che, nel caso in cui saltasse anche questa immensa opportunità, non lascerebbe alcuna alternativa alla potenzialmente devastante politica di saturare la città di seconde case.
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