Qual è il panorama oggi alla luce della sentenza del Consiglio di Stato?
A prescindere da come la si pensi, qualunque discreto conoscitore del diritto pubblico e del diritto europeo sapeva quale sarebbe stata inevitabilmente la sentenza del Consiglio di Stato. Sentenza dunque, ampiamente prevedibile a fronte delle evidenze normative e al netto delle giuste – ma onestamente dal punto di vista esclusivamente giuridico debolissime – argomentazioni poste dagli avvocati di parte concessionari che fanno comprensibilmente il loro lavoro.
Sentenza per altro sulla quale – moltissimi giuristi in questi mesi si erano già abbondantemente pronunciati a tutti i livelli.
E ora?
Ora ci sarà un passaggio di “trattativa” tra Governo e concessionari spero e credo basata sul buon senso, al fine di trovare un equilibrio accettabile tra diritto e tutela dell’interesse pubblico e diritto di imprenditori (anche questo costituzionalmente tutelato seppure un gradino al di sotto dell’interesse pubblico) di poter esercitare la propria attività con criteri che possano dare un ragionevole margine di sicurezza e programmazione. E’ vero. Si tratta pur sempre di imprenditore e non di dipendenti pubblici e fare imprenditoria comporta anche dei rischi. Devono però essere rischi “ragionevoli” che premino imprenditori che fanno bene e seriamente il loro lavoro.
Draghi è la migliore garanzia in questo senso. Perché l’accordo fatto in sede italiana sarà sicuramente acquisito a livello UE senza il rischio di vedere accordi italiani ottenuti dopo mesi di “trattative” romane saltare subito per opposizione della UE, cosa che accadrebbe automaticamente con Presidenti del Consiglio improvvisati che non hanno alcun credito in UE (pensiamo a un Conte…).
Ecco perché è proprio ora che conviene sedersi ad un tavolo di “trattativa” con il Governo: perché se accordi saranno (e saranno..) diventeranno tali anche in UE.
Il rilascio e il rinnovo delle concessioni demaniali marittime costituisce sicuramente un problema complesso. Il tema dominante è oggi il loro rinnovo. Tuttavia si trascurano altre questioni connesse, altrettanto importanti, per un corretto uso di un bene pubblico (proprietà collettiva, demaniale). Innanzi tutto all\’atto concessorio dovrebbe accedere un articolato disciplinare regolante le modalità d\’uso del bene stesso (c.d. concessione-contratto), al fine di regolare in modo razionale le strutture amovibili e il posizionamento degli stalli degli ombrelloni, delle sdraio e dei lettini che solo l\’ epidemia covid ne ha imposto un decente distanziamento. Dovrebbero altresì inibirsi oscene superfetazioni quali tettoie in lamiera, baraccamenti inutili ed altro che ,specie nella zona a levante del. Teiro, stanno compromettendo il litorale. Last but not the list, è scandaloso che lungo tutto il litorale centrale varazzino siano riservate alla libera balneazione due ridicole striscie di spiaggia, impedendo a coloro che non possono permettersi le salatissime tariffe praticate dai concessionari di poter accedere alla llibera balneazione.