Alcuni anni fa vi fu un’aspra assurda battaglia per realizzare una piscina coperta al posto dell’ex campo sportivo “Pino Ferro”. Con i soldi (oneri da versare a favore del Comune) della mega operazione speculativa T1 Varazze avrebbe dovuto realizzare una piscina comunale coperta di 25 metri.
Per fortuna tale sgangherato progetto saltò. I motivi erano evidenti: 1. con piscine ad Arenzano e Savona, quella di Varazze sarebbe stata largamente sottoutilizzata. 2. una piscina pubblica se usata al massimo -cosa impensabile per il microbacino di Varazze – sarebbe costata almeno 400.000 euro all’anno di deficit. Si tratta infatti, di impianti che producono inevitabilmente costi di gestione paurosi oltre e divenire vetusti in tempi rapidissimi con manutenzioni continue.
La conferma, se ve ne fosse bisogno, arriva da Albissola Superiore che è in stato di pre-dissesto (dichiarato nei giorni scorsi) fondamentalmente per oneri milionari legati all’avventura delle piscine pubbliche iniziata molti anni fa e finite in un vortice di costi milionari e di cui l’incolpevole sindaco Garbarini ora deve pagare i conti.
Tema in realtà collegato è quello degli oneri della T1. In origine in cambio dell’ecomostro avrebbero dovuti essere realizzati un piano di parcheggi interrato sotto i palazzi costruiti e altri parcheggi pubblici nella zona del campo sportivo. Con il tempo queste opere a scomputo (oneri da versare dalla ditta realizzatrice) si sono concretizzati in denaro contante finito nelle casse comunali e poi nelle spese correnti ovvero nel nulla di fatto. Una parte è stata utilizzata per demolire parte dei vecchi cantieri Baglietto (segheria?). Si tratta di denari per altro, se non ricordiamo male, versati in comodissime rate spesso dilazionate nel tempo. Insomma sulla vicenda si è un pò persa la bussola. L’unica cosa sicura è che i benefici pubblici legati alla T1 sono diventati per il cittadino medio del tutto impalpabili.
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