PRESENTAZIONEDEL LIBRO DI NENCINI? BENE.
La presentazione del libro di Nencini è un buon evento. Lo è perché presentare libri, discutere, argomentare è sempre una buona cosa. A prescindere. Soprattutto in questi tempi dove l’ignoranza storica e non solo galoppa (dopo trent’anni dove in molte scuole ad esempio si reputava offensivo o inutile studiare l’8 settembre 1943 et similia e lo si saltava a piè pari). L’unica osservazione che si può fare è che questi incontri dovrebbero essere fatti più spesso anche in una città come Varazze proprio per allontanare i dubbi di strumentalità dell’evento.
La presenza del sen. Nencini nipote del grande ciclista e dirigente del partito socialista (un partito ridotto ai minimi termini sotto l’1%) che è l’autore del libro su Giacomo Mancini ucciso da picchiatori fascisti il 10 giugno 1924, toglie di mezzo tutte le accuse di strumentalità.
Secondo me alla presentazione di un libro e a discuterne possono partecipare tutti e ci mancherebbe soprattutto in presenza dell’autore. Il libro è un romanzo intitolato “Solo” e si inserisce nel filone dei romanzi storici con robusti riferimenti alla storia. Interessante soprattutto per gli amanti della storia del XX secolo. La logica del perché a Varazze esiste: Varazze è stata per alcuni anni località di vacanza per l’allora residente a Milano Matteotti e alcuni episodi storici legati a Matteotti seppure di poca importanza, sono noti anche nella nostra cittadina e vennero tramandati con tradizione e testimonianze orali fino ad oggi.
Giusto dunque che sia Varazze. Per altro va dato atto all’ex sindaco Bozzano di avere anche in tempi non elettorali, sempre seguito le vicende di Matteotti anche quando era un locale dirigente della MGS ai tempi in cui ne ero segretario regionale. Dunque nessun “scandalo” anzi.
La presenza del Presidente della Regione Toti e di rappresentanti dello Stato (qualunque partito rappresentino) è un fatto di apprezzamento e anche qui le polemiche paiono onestamente inutili.
Parlando brevemente di storia contemporanea qualcosa invece si può dire sul tentativo onestamente proditorio e sinceramente infondato – in un recente articolo del consigliere bozzano – di definire Matteotti precursore del pentapartito degli anni ’80 (DC-PRI-PSDI-PSI-PLI) durante la “Prima repubblica”. Una tesi come altre che però è chiaramente una forzatura storica e politica che risulta anche difficile da argomentare talmente sono le evidenze che non la rendono logica. Ma su ciò è forse inutile approfondire anche perché so che una parte dei 3000 lettori di questo post si stuferebbero…
Per gli interessati non rimane che la presentazione del libro oggi a Varazze. Buona lettura!
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