Quasi tutti gli indici nei Paesi europei sono in costante crescita. il fattore di crescita del contrario “r” è sopra l’1 anche in Italia anche se cerchiamo di non farci caso.
Aspetto inevitabile considerando le scelte obbligate di riavvio di numerose attività economiche. Con un’aggravante e un vantaggio.
Il vantaggio è il clima estivo che – oramai è certo- contribuisce a una minore propagazione del contagio. Lo svantaggio sono i due mesi di luglio e agosto, mesi da “vacanza” dove ci stiamo comportando spesso come in “vacanza”. Oggettivamente basta girare per Varazze, come in qualsiasi altra città turistica, per capire che soprattutto tra i giovani ma non solo, ci si comporta del tutto “normalmente” , stando in gruppo, senza mascherine e senza attenzioni di sorta.
In più in Liguria ci sono le elezioni il 20 settembre e il rilancio di “noiosi” e ansiogeni messaggi di attenzione si cerca di evitarli se non propri strettamente necessari.
Il risultato? Inevitabile. Dopo aver toccato il picco più basso a giugno si potrebbe ricominciare con l’aumento dei contagi come certifica il termometro della Fondazione Hume.
Con un ulteriore rischio: la riapertura effettiva delle scuole il 20 settembre. Perché è evidente che mollare i cordoni dell’attenzione ora presenta inevitabilmente dei costi da pagare dopo. Bisognerebbe invece fare ancora dei piccoli sforzi ORA per non pagare con gli interessi DOPO.
Questo dice la logica. Non la politica.
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