Basta girare la città in serata.
Non alle due di notte ma alla sera ad orari normalissimi.
Alle 20 o 22 al massimo, si incontrano purtroppo gruppi di ragazzi e ragazze locali, neppure maggiorenni, intenti a fumare hashish. Si “sente” lontano un miglio.
Tutto ciò in luoghi centralissimi, pubblici. E non bisogna essere dei segugi: basta girare Varazze a piedi, in bici o in auto. Il pessimo fenomeno va avanti da molto tempo se non da anni.
La maggiore gravità sta, come è noto, anche nelle sostanze pesantissime e dannosissime che i grandi trafficanti stanno mischiando all’hashish, per determinarne una maggiore dipendenza.
Non si tratta dunque di una “canna” ma di un fenomeno preoccupante per le conseguenze sulla salute dei nostri ragazzi.
Qualche anno fa l’Asl 2 Dipartimento per le Dipendenze aveva implementato un progetto per cercare di sottrarre i giovani dalle dipendenze con la collaborazione delle Associazioni cittadine. Non ebbe grandi risultati pratici, credo, o per lo meno non tangibili. Fu però interessante, e sorprendente, venire a conoscenza di alcuni dati sulle dipendenze suddivise per sesso, età, condizione sociale che sono tipiche della nostra città. Non era di sicuro un paradiso. E inoltre la situazione ha avuto un’evoluzione velocissima con le statistiche sul gioco d’azzardo ancorché legale. Ne è derivato un senso di impotenza. Di sicuro la soluzione non è semplice, di facile attuazione, rispondente alle aspettative in tempi brevi. Da qualche parte bisognerà iniziare a lavorarci. Con la speranza che i singoli e le famiglie, oltre le istituzioni, che compongono la nostra comunità comprendano quale ansia sociale generi questo fenomeno. Per tutti…nessuno escluso.