Ho deciso di riproporre questo video postato dal candidato sindaco Caprioglio perchè tocca un tema molto importante ma finito nel dimenticatoio. Eventi come quello del 29 ottobre, con un autentico uragano di vento che ha colpito Varazze e la Riviera, ci ha ricordato come si debba iniziare a pensare anche ai cambiamenti climatici in corso.
Tutelare la Comunità, e i suoi beni deve essere un obiettivo primario che sicuramente viene prima di altri temi. Parliamo di costa ma parliamo anche di boschi, acqua, fauna.
Effettivamente, pensare a una passeggiata di levante nuova con cabine a livello spiaggia, senza una protezione è del tutto irresponsabile.
Una parte di dighe soffolte furono completate circa 15 anni fa e oggettivamente hanno contribuito a tutelare il tratto di costa tra il molo del Teiro e il molo di Santa Caterina: I problemi però sono due e tutti seri: il primo è che da quella data nessuna manutenzione è mai stata fatta e oggi l’ex diga soffolta è poco più di un tappeto di grandi massi poggiati sulla sabbia con un’efficacia molto ridotta. E’ il tipico vizio delle opere italiche: si fanno le opere e poi non si pensa a chi e quando dovranno mantenerle. Il secondo punto è la necessaria estensione delle dighe verso levante fino alla zona Nautilus, in un tratto di costa oggi ridotto davvero al lumicino. E senza una protezione efficace, qualunque manufatto (cabine comprese) a piano spiaggia, sarebbe esposto inevitabilmente alla devastazione con la prima grande mareggiata.
Purtroppo la tipologia costruttiva delle dighe di 15 anni fa non fu azzeccata. Ora sono sbriciolate e hanno anche rovinato la bella sabbia storica di Varazze riempiendola di piccoli e medi sassi. Di sabbia pulita senza sassolini ne resta solo qualche metro più a ponente. Occorreva fare delle paratie conficcate nella sabbia in profondità e dopo addossare ad esse massi di grandi dimensioni o blocchi gettati con calcestruzzo strutturale. Così sono stati tanti soldi utili per un breve periodo.
Ho una domanda. I privati, ora che la bolkestain fa meno paura, visto che le concessioni sono state prorogate al 2035, sono disponibili a contribuire alle spese delle dighe?
Facile dire intervenire a protezione delle spiagge prima di pensare a interventi sulla passeggiata.
Sappiamo tutti che i soldi pubblici sono sempre di meno e allora è sacrosanto che i balneari mettano mano al loro portafoglio rinunciando ad una parte dei loro guadagni per qualcosa di cui loro sono i primi a beneficiarne.
O sbaglio?
Si è ragionevole una compartecipazione.
Sono d’accordo.