Il piano contro il Punteruolo rosso…e le palme palesemente infestate dal parassita

Si sono un pò persi gli annunci dei piani straordinari (e ordinari) contro il Punteruolo rosso l’insetto che infesta e distrugge le palme della città modificandone il paesaggio in modo significativo e forse permanente.
Molti soldi e investimenti pubblici con soldi tratti dalle casse comunali mirati, se non ricordiamo male – anche al monitoraggio continuo al fine di intervenire tempestivamente e limitare al massimo la diffusione dell’infestatore mortale di queste piante, sono stati avviati e finanziati.
A maggiore ragione oggi, che le cure per salvare le palme – se prese in tempo – ci sono e paiono efficaci.
La diffusione a Varazze del Punteruolo rosso è stata certamente più disastrosa che in tanti altri Comuni rivieraschi. La sensazione è che sia mancato un reale e puntuale monitoraggio: di fronte ai nostri uffici una palma chiaramente aggredita da circa 3 anni è stata abbattuta solamente in primavera pur trovandosi in pieno centro cittadino.
Sempre in centro città si trovano situazioni come quelle in fotografia (scattata ieri) dove vi sono palme chiaramente già uccise dal Punteruolo rosso, situate a fianco di altre apparentemente ancora sane, che finiranno in quella situazione per essere infestate e uccise.
Se sono situazioni monitorate ci chiediamo perchè quella infestata non sia stata abbattuta celermente e se per contro non sono situazioni note, ci chiediamo altresì quale tipo di monitoraggio reale e puntuale del patrimonio di palme delle Canarie (le più attaccate dal parassita) sia stato fatto almeno per il centro città.
Sarebbe utile ad esempio, avere un quadro con mappattura della situazione e dell’evoluzione in corso, visto che comunque, dovrebbe essere azione finanziata da tempo. E’ stato fatto? Le palme (e tante altre) nella foto sono, ad esempio, mappate?

1 Commento

  1. da ottobre 2018 è stato abrogato il decreto ministeriale di lotta obbligatoria contro il punteruolo rosso che vigeva, con blanda applicazione, dal lontano 2007. Tale discutibile decisione oltre ad assicurare e facilitare la diffusione del parassita non obbliga più i privati e neppure le pubbliche amministrazioni a eliminare immediatamente e in modo corretto i focolai di infestazione dalle palme colpite. Se già in passato in piena emergenza fitosanitaria erano ovunque evidenti le inadempienze su tutto il territorio quello che si vedrà nel prossimo immediato futuro sarà purtroppo tragicamente prevedibile. Le palme infestate e lasciate morire in piedi sono una fonte continua di nuove infestazioni per tutte le altre palme, comprese quelle sottoposte a prevenzione, numericamente una minima parte, ma che da oggi ancor più che in passato, saranno le sole ed uniche ad avere qualche possibilità di difendersi.
    Le palme della foto sono un esempio perfetto di quanto sta accadendo, quello che si vede in Via Cavour è visibile in quasi tutte le vie dello stradario cittadino, frazioni comprese. Tale situazione si è già vista, in passato e ancora oggi si vede anche in molti comuni del ponente ligure addirittura con effetti ancor peggiori e non sono esenti anche altre regioni e addirittura altre nazioni. Sarebbe quanto mai opportuno, in mancanza di prescrizioni fitosanitarie che obblighino ad abbattere le palme compromesse, che si facesse appello e si sollecitassero i privati a intervenire almeno per questioni di decoro urbano, senza comunque tralasciare le questioni di sicurezza pubblica visto che si tratta di un esemplare arboreo vegetativamente morto e sicuramente poco stabile e potenzialmente propenso a cadere.
    Per quanto riguarda i piani di prevenzione non mi pare che siano stati fatti solo proclami, anzi forse è addirittura mancata più visibilità e comunicazione; per alcuni esemplari si sta facendo la prevenzione con ottimi risultati da un anno, per altri si sta intervenendo da meno tempo e per altri ancora mi auguro che si interverrà a breve. Potevano essere di più, potevano essere tutte, certo si poteva intervenire prima, bisognava organizzarsi meglio, si doveva monitorare di più ma è anche vero che da quando Varazze è stata dichiarata zona infestata in una maniera o nell’altra qualcosa si è fatto. La prevenzione endoterapica ha avuto ottima efficacia quest’anno, si spera e si lavorerà per avere lo stesso risultato anche nel 2019, ma senza la collaborazione dei privati sarà sempre più difficile preservare il nostro patrimonio palmicolo.
    La soluzione non è per niente scontata; in passato si è cercato di impedire l’introduzione del coleottero nelle zone ancora indenni ma si è fallito. Si è cercato di eliminare l’insetto da tutte le palme infestate con i metodi e mezzi più assurdi e ovviamente si è fallito. Si è optato per sostituire tutte le palme delle canarie per eradicare l’insetto e si è fallito. Si sta tentando di contenerne la diffusione con buoni risultati, nella speranza di una attesa cura risolutiva, ma si è deciso di far fallire o quantomeno complicare la prevenzione..per fortuna resta invariata l’autorità delle singole amministrazioni nell’emettere ordinanze specifiche per difendere il proprio territorio con i metodi e prodotti consentiti dalle normative vigenti.

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