Questa volta non parliamo di opinioni o proclami e promesse tanto di moda in questa città.
Parliamo di numeri, di fatturati e di lavoro. Quello che tutti i varazzini hanno percepito ovvero un calo significativo
è confermato. Varazze va male e purtroppo va molto peggio degli altri Comuni turistici.
un vero tracollo minimizzato come sempre da chi ha come obiettivo perpetrarsi dopo più di 20 anni a gestire la città.
La città incredibilmente pesa turisticamente poco più del 30% di un Comune piccolo come Spotorno (sempre dati ufficiali Regione Liguria).
Come sarebbe andata, lo si era capito. La città desolatamente vuota anche nei weekend estivi e grida di allarme degli albergatori e non solo, a ben vedere.
Meno 12,33% di arrivi da gennaio ad agosto 2018 e -8,61% nelle presenze, il doppio di quanto avutosi in Provincia di Savona. Nel 2017 Varazze registrò già un -11,78%
L’anno scorso la nostra città era ultima in provincia con dati che per esempio sui turisti stranieri erano per certi versi drammatici.
Ricordiamo che un -10% in soldi significa qualcosa come 6 milioni di euro in meno sulla città. Circa 12 milioni di euro di giro d’affari persi in due anni!
Questa è la situazione drammatica a cui ci ha spinto l’amministrazione Bozzano disastrosa, numeri alla mano.
Ora si possono fare tutti i convegni sui “big data” che volete ma se non si è in grado di fare e promuovere il turismo, si sprecano solo tanti soldi.
Non sono opinioni ma purtroppo fatti.
La Giunta Bozzano ha speso tantissimi soldi PUBBLICI (circa mezzo milione di euro in due anni) e collaboratori a titolo oneroso per più di 50.000 euro, con risultati che doppiano in negativo rispetto alle altre città turistiche.
Siamo sempre di più ai margini del turismo che conta.
La situazione è dunque molto seria. “Azione Popolare” l’associazione di cultura politica organizzerà a breve un incontro pubblico per analizzare e proporre alternative alla deriva sostanzialmente suicida che il turismo varazzino ha intrapreso, nonostante rilevantissime risorse impiegate. Ci chiediamo se il sindaco Bozzano, dopo questo fallimentare mandato, continuerà a fare agonizzare quella che era una fonte primaria di reddito per i varazzini oppure se i cittadini vorranno, come pensiamo, cambiare e voltare definitivamente pagina.
I dati statistici, in questo caso, sono veramente fuorvianti. Sono tenuti a comunicare i dati statistici (arrivi-partenze-presenze) solo gli eserizi alberghieri e gli extra alberhhieri (residence-case vacanza-b&b-affittacamere). I proprietari degli appartamenti affittati ai bagnanti (o le agenzie mandatarie) non hanno questa incombenza. A Varazze in pochi anni hanno cessato l’attività una cinquantina di alberghi che sono diventati seconde case. Sapete quante seconde case ci sono a Varazze ? Da uno studio “giacente” in comune, circa 10 anni risultavano essre circa 4500. Oggi non sono meno di 5000. Se solo la metà di queste fossero affittate ad uso turistico il “giro di affari” sarebbe di 15-20 milioni di euro all’anno: in gran parte “sommerso”. Sarebbe il fatturato di una cinquatina di alberghi: quelli che, per legge, dovevano dichiarare i dati statistici e che adesso non esistono più.
Gentile Sig Franco, il suo commento di poche righe, non è reale, infatti lo definirei iper realista. Ha fatto un quadro perfetto con un colore solo, il nero. Il livello dell’offerta turistica è drammatico, da paese sfigato di campagna, intendo quei paesi dove si arriva a fatica per mancanza di strade. Nulla contro i paesi di campagna, sia chiaro, che spesso garantiscono offerte ricettive di prim’ordine.
Credo che il turista che ancora oggi viene a Varazze, e che erroneamente viene ancora visto come un pollo da spennare, dovrebbe essere considerato come un benefattore, visto di cosa si accontenta. Per non parlare della trascuratezza, del decoro, della pulizia che ormai ci hanno conquistato. Un episodio che segnalo, dopo il vento di ormai 15/17 giorni fa, abbiamo ancora le strade invase di accumuli di vegetazione secca, sacchetti, ecc. Esiste un’amministrazione un sindaco, una giunta in questo paese? Se si, perché non cambiano mestiere?
Sono d’accordo con il sig. Franco. Invece di spendere soldi per le varie Bettine, gli addetti stampa, e altri personaggi simili che non sono andati oltre l’uscio di casa loro, non era più furbo prendere un esperto del turismo romagnolo e farci spiegare quello che fanno loro?
Non sono di Varazze e non conosco il colore politico del sindaco. Vivo Varazze per lo più d’estate e nello specifico a luglio. L’offerta alberghiera varazzina (tranne alcuni casi) è penosa, le case date in affitto ai turisti sono inguardabili, al limite della decenza per non parlare dell’ospitalità in cui riuscite a considerare un turista come tale e non un pollo da spennare solo dopo almeno 10 anni di frequentazione del … solito bagno. Per concludere quest’anno sono andato sull’Adriatico e…. perdonatemi ma …. ne avete da imparare…