Turismo. Una stagione partita male

Turismo. Il periodo nero degli alberghi a Varazze si allunga purtroppo. Pochissime stanze occupate e fine settimana deserti o quasi come quello di oggi e domani, nonostante il bel tempo. Il trend è davvero preoccupante: i dati del sistema di tracciamento che tanto entusiasticamente avevano fatto gridare al clamoroso successo con oltre 40.000 persone presenti a Varazze nel lungo ponte del 25 aprile – 1 maggio si sono smaterializzate. Il problema dell’annuncio sensazionale è un altro: i dati bisogna anche saperli leggere. Non bastano 40.000 contatti agganciati dai ponti dei telefoni cellulari. Bisogna sapere per quanto tempo , perchè è ovvio che se hai l’autostrada bloccata per tutto il giorno i dati saliranno laddove occhio umano non ha visto.

Se la traccia del cellulare rimane sui ponti “varazzini” per 1 ora, quello non può essere un turista. Se rimane per un giorno o meglio 2 o 3 giorni quello potrebbe esserlo davvero. Il sistema di tracciamento – costato per altro pare circa 10.000 euro alle casse comunali – non serve a nulla se non si è in grado di selezionare meglio i dati. E sopratutto porta a considerazione sbagliate sul turismo. Attualmente sappiamo solo che 40.000 persone a Varazze in quel ponte non si sono viste (gli albergatori si sono espressi dati alla mano chiaramente e ufficialmente) mentre l’assessore competente si è gettato in proclami troppo ottimistici trascinato da una errata lettura dei dati.  Cosa che più conta, è che i turisti latitano, persino quelli del sabato e della domenica. Parcheggi semivuoti per non parlare di quello del Salice, deserto,  che costando più di una multa in divieto di sosta, si presenta come esempio grottesco tra l’aspirazione a voler fare e capacità a farlo con efficienza.

Se non credete a PdV potete chiedere sempre a qualche vs. amico commerciante o ristoratore. Ve lo confermerà purtroppo. Anche la promozione non lascia il segno: non promuove ma comunica senza mai una reale azione “push” , per la quale ci vogliono specifiche competenze nella pianificazione e nella targettizzazione che non ci sono. LA scelta del turismo di massa per raccogliere molto in poco tempo a medio termine porta una decadenza della qualità dell’offerta. Questo fenomeno è già in atto e una passeggiata per il centro città è esemplificativo.

Magari, invece di prendersela con PdV (ultimamente sembra uno sport diffuso), sarebbe meglio e più utile capire meglio e forse con un briciolo di umiltà in più cosa sta succedendo, non soffermandosi sulle questione dall’oggi al domani , perchè ciò che porta qualcosa oggi, non necessariamente porterà qualcosa successivamente.

 

 

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