Sherwood: lo sceriffo girava a cavallo. Il cavallo c’è?

Varazze. Giro spesso per la città. Correndo. La vedo in lungo e in largo. Si vedono molte cose correndo. Quello che impressiona di questa città e il senso di superficialità e disattenzione che si respira. Scorrendo le immagini: sacchetti di plastica con rifiuti lasciati qua e là perché ad oggi, è evidente che c’è ancora una forte evasione della TARI. Ecco  laggiù una padrona che fa defecare il proprio cane nei giardini e tira dritto (quante possibilità ci sono che possa essere multata,…quasi zero), segue pipì di cane ovunque, ad ogni angolo, nonostante abbia finito di piovere 48  ore prima (ma è così difficile assicurarsi che si abbia almeno una bottiglietta d’acqua dietro?); arrivo in zona palme praticamente scomparse dopo aver sottovalutato per anni il punteruolo rosso e grandi lavori di sostituzione e spese ingentissime (si poteva evitare questa strage intervenendo prima come a Celle? Secondo me, sì); arrivo alle occupazioni abusive di spazio pubblico e scorrono i parcheggi in zona Poste affidate alla pura creatività (ma perché le Poste devono essere zona franca e in zona è ammesso parcheggiare praticamente ovunque?); attraverso poi i giardini che non si trovano sulla passeggiata di ponente,  in Via Bruzzone  totalmente dimenticati e ridotti a savane; ecco là i resti di un paio di bici, perché in città  c’è una autentica caccia alla bici, con bici cannibalizzate ovunque e quella solare rassegnazione  che usandola ve la fregheranno (a chi non ne hanno rubata una in questi due o tre anni?)…ecc ecc.

E’ una città sbrindellona, trasandata, una bella donna (o bel ragazzo che si preferisce) che non si cura. La domanda è: in 5 anni quanta volte avete visto il Sindaco con i suoi dirigenti girare a piedi Varazze? Quante volte avete visto tecnici e funzionari con il sindaco prendere buona nota metro dopo metro, delle cose da ripetere e di quelle a cui mettere mano, magari con penna e block notes (o ipad se si preferisce)?

Eppure non è una metropoli. In poche ore si gira palmo a palmo.

Quali sono i parametri di qualità urbani scelti per Varazze? Sono stati rispettati? Quali sono gli indici predefiniti che ci siamo dati? Perché non ci sono più certificatori di qualità? Eppure di soldi ai cittadini se ne chiedono tanti. Sempre di più. Allora si dovrebbe essere dall’altra parte precisi allo stesso modo. Invece, ci avviciniamo alla solita campagna elettorale, quella del 2019,  dove qualcuno  fa a gara a chi promette di più e chi dice di aver fatto (con i soldi delle tasse di tutti noi) . Con degli “IO” grossi come una casa, ma con nessun “NOI”.

Non c’è condivisione.  Non è la partecipazione alle sagre che crea condivisione. Il “NOI” non è roba da campagna elettorale. Invece di assumere addetti alla comunicazione , secondo me, si potevano fare semplici incontri semestrale dove si diceva senza tante fanfare, ciò che si era fatto e ciò che non si era fatto.  Ora la corsa è a fare i “soliti” lavori degli ultimi mesi, i fuochi di artificio di cose sulle quali ci chiederemo tutti: “ma se le fanno tutte adesso, non si poteva per alcune farle un pò prima?”

La gente a torto o ragione non ci crede più ai giochi pre-elettorali a Varazze. E’ disincantata e delle promesse fa una cosa che fanno tutti oramai: “mette in tasca e poi si vedrà”.

Ora è troppo tardi. Non ci crederanno più. Come disse Latkins al suo amico di nobili lignaggi: “too late Sir.”

 

1 Commento

  1. D\’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.
    ITALO CALVINO

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