Oggi su Il Secolo XIX c’è la legittima presa di posizione dei progettisti di Piazza Dante che cercano di sostenere che Piazza Dante per come è progettata, è un buon progetto. Criticano, corroborati dalle scontate dichiarazioni di Bozzano, le fondatissime osservazioni critiche rivolte da Azione Popolare, che hanno destato sconcerto e stupore tra la stragrande maggioranza dei cittadini, ignari di tutto. Si sostiene da parte dei progettisti, anche di fronte a un’analisi che mi sembra equilibrata volta da un architetto molto noto non solo in ambito ligure e stimato come il dott. Ariu, ciò che in realtà è e rimane oggettivamente insostenibile. Il progetto dal punto di vista estetico è davvero pessimo. Di più: è inguardabile e totalmente fuori contesto storico, sociale, culturale e architettonico.
E ciò è ancora più comprensibile se ci si aggiudica un progetto con il 56% di ribasso d’asta. non si possono fare miracoli, questo non significa che si debbano fare progetti scontati ed esteticamente fuori contesto.
Di certo piace al Sindaco che lo ha approvato in Giunta (ma l’assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici cosa ne pensano davvero?) senza neppure farlo vedere ai cittadini interessati. A scatola chiusa. Come il tonno.
Il problema è che preleveranno 1,1 milioni di euro dalle tasche dei cittadini, per una distesa desertica di pietre lastricate, ottime per:
- friggere uova
- prendersi un’insolazione
- tagliare le poche palme rimaste in città
- farci un bel enduro con le moto da trial o qualche spettacolo circense
Sappiamo tutti cosa pensano gli amministratori: quando sarà fatta la gente dirà “..però è meglio di prima”… Ecco è qui che vi sbagliate. La gente sta imparando non solo a vedere quello che c’era prima e quello che ci sarà dopo ma anche:
- cosa si poteva fare di meglio
- quali erano le alternative migliori
- quanto è costato
- se si è speso bene i soldi della comunità
E sa le gente ragiona così, allora piazza Dante sarà ricordata sì, ma come l’ennesima scelte errata di un’Amministrazione che si è persa in un bicchiere d’acqua. Pure vuoto.
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