Era un supplemento de “Il Letimbro”, periodico della Curia di Savona. “Il Giornalino di Varazze”, in vendita tutti i mesi nelle edicole della città, racconta uno spaccato della città, con eventi, persone e fatti che spesso non trovano spazio sui quotidiani “principali”. Chiude perché non sono stati trovati collaboratori che volessero contribuire in modo continuativo. Chiude anche perché probabilmente, seppure il dott. Romano non lo dica, non vi è stato un supporto adeguato. Dispiace molto. Io lo comparavo in edicola e mi aiutava a sentirmi e a condividere piccoli eventi di una città che vorrebbe essere grande. Chiude dopo 20 anni di cui alcuni, passati resistendo anno dopo anno ovvero stringendo denti e cinghia. Tuttavia, il dott. Romano e i suoi collaboratori non riescono più: sono troppo pochi e così la decisione – triste- di chiudere con l’ultimo numero di dicembre.
Forse piuttosto che spendere soldi per un’azione che punta ad un’eccessiva visibilità personalizzata del sindaco e dell’assessore Manna, si poteva ragionare in modo diverso. Partendo da un piano serio, puntuale a sostegno delle azioni che fanno la Comunità più forte. Si poteva fare un lavoro serio e duraturo con le scuole ad esempio, con una possibilità di fare parte di una redazione vera e in modo duraturo con un processo formativo davvero interessante. Forse la “matrice” cattolica non li ha aiutati neppure in questo. Peccato. La città è un poco più povera.
Bah, non chiude perchè il sindaco o i vari ass. preferiscono i social, chiude perchè si basa sul volontariato e il volontariato (con delle scadenze precise come un giornalino) è quella cosa bellissima basta che non tocchi a me fare qualcosa …
Vero. E’ anche vero che spendiamo soldi per cose molto discutibili (non ultimi i 4000 euro per una riunione “semiclandestina” in fatto di partecipazione) e con molto meno li si poteva aiutare in modo decisivo.
Dags1972 chi sei tu per scrivere quelle cose sul volontariato? Le persone che per vent’anni hanno portato avanti il giornalino sono volontari che hanno donato un po’ del loro tempo alla comunità. Se tutti quelli come te scrivessero meno sui social e si sporcassero un po’ di più le mani come faccio io in croce non saremmo qui a commentare la chiusura del giornalino.