Perchè Bucci (purtroppo) si sbaglia. Ok solidarietà ma alla fine chi paga davvero?

Oggi il sindaco di Genova Bucci per impostare il tema della distribuzione degli immigrati senza permesso di soggiorno, ha fatto presente che Genova è la città della Liguria che più di tutte, in rapporto alla popolazione, ospita persone che hanno fatto richiesta di asilo politico.

Purtroppo si sbaglia: questo primato è di Varazze, che ospita circa 200 richiedenti asilo per una quota tre volte superiore a quanto stabilito negli accordi tra Comuni (ANCI – Associazione Comuni Italiani) e Ministero dell’Interno, pari al 3 per mille rispetto alla popolazione residente. Secondo la stessa ammissione del sindaco di Varazze siamo al 7 per mille, ma probabilmente non si è tenuto conto anche dei minorenni ospitati in strutture apposite.

Tutto ciò, potrebbe essere confinato a logiche di sensibilità personale se non fosse per il rilevante impatto economico che ricade solo in parte sulle finanze europee e governative ma anche (sopratutto?) su quelle comunali.

Nessuno conosce con esattezza  i numeri degli ospitati e dei costi reali a Varazze e anche ciò è segno di scarsa trasparenza. Una stima attendibile calcola in circa 350.000 all’anno i costi complessivi a carico del Comune di Varazze, di cui solo una parte verranno rimborsati. Ciò significa che alla fine l’emergenza europea ricade, in parte significative sulle tasche dei cittadini di quei Comuni che ospitano gli immigrati.

Dunque, oltre a dare ospitalità, parrebbe che i Comuni debbano impiegare risorse, rinunciando ovviamente ad utilizzarle per altri scopi sociali. Su questo Bucci ha pienamente ragione. Genova, ma ancora più Varazze dove l’amministrazione è stata totalmente quiescente, si sostengono costi extra rilevanti senza equità.

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