Ricevo da una lettrice e volentieri pubblico:
“Tutti adesso si scandalizzano, il sindaco minaccia azioni legali, ma in realtà si sapeva da tempo che il provveditorato aveva deciso di chiudere la ragioneria di Varazze al termine dell’attuale ciclo di studi. Quello che non mi piace di questa storia è che nessun amministratore ha fatto una seria proposta alternativa alla semplice perdita della scuola.
Le mamme che lo scorso anno avevano frequentato gli ”open day” al Priamar mi avevano riferito che al posto di ragioneria ci sarebbe stata una scuola professionale agraria. La cosa mi aveva lasciato molto perplessa. Il corso di studi infatti sarebbe stato solo triennale. Gli studenti, se avessero voluto conseguire un diploma legalmente riconosciuto, sarebbero stati costretti a frequentare gli ultimi due anni a Mondovì o ad Albenga, gli istituti tecnici agrari più vicini a noi. Quello che mi convinceva di meno della proposta era il fatto che la scuola avrebbe dovuto avere un collegamento con la realtà locale in modo che alla fine del triennio gli studenti avrebbero trovato subito un lavoro. Sarò ingenua, ma da noi conosco delle piccole proprietà a carattere familiare, ma non vedo proprio delle grandi aziende agricole che avrebbero potuto soddisfare tale domanda.
Se invece si vuole salvare la struttura esistente, fatta di aule, di laboratori, di spazi ricreativi, di uffici, non sarebbe meglio puntare su una scuola che insegni dei mestieri legati alla nostra storia?
Per esempio Varazze ha sempre avuto una grossa tradizione di”maestri d’ascia”. Oltre ai cantieri Baglietto, che rappresentavano un target di lusso, nella nostra città c’erano molti altri cantieri, magari ricavati in garage, dove artigiani e apprendisti facevano delle imbarcazioni semplici ma di qualità.
Potrebbe essere una idea puntare sui costruttori di piccole imbarcazioni, sugli artigiani specializzati nella realizzazione di mobili per la nautica, su altre attività legate al mondo del mare, come la pesca, come la conservazione del pescato, come le attività legate al turismo acquatico.
Utopia? Sogno? Forse si, ma invece di minacciare ricorsi al TAR che fanno solo la felicità degli avvocati non sarebbe meglio fare una proposta alternativa?
C’è qualcuno che vuole ragionare concretamente su una scuola legata mare? La scuola ”blu”? Se c’è si faccia avanti.”
… amen è andata? … non mi cambierei mai con il tuo modo ti pensare “dags 1972” !!!! Hai un atteggiamento rinunciatario e non provi nemmeno ad opporti a quello che ti capita!
Scusa se te lo dico ma se accettiamo con fatalismo le decisioni calate dall’alto che ci riguardano sarà sempre peggio.
Questa volta è il turno di ragioneria, la prossima volta a chi toccherà?
Io sono solo un ragazzo al primo anno di università ma non voglio rassegnarmi. Voglio ancora credere che se siamo in tanti a pensarla allo stesso modo possiamo fare qualcosa.
La chiusura di ragioneria è figlia del calo demografico, già le elementari da anni avevan perso la succursale, così le don Bosco (private) prima e poi le medie Valli son state accorpate alle Cerruti ( aka Mandela), l’alberghiero sparito (?), la magistrali dalle Boschine sparite
Chi andrebbe in quelle aulee ?
A Savona accorpano gli istituti. Amen è andata. Ora si spera che gli spazi siano dati con senso ad associazioni, società sportive…