Ho deciso di pubblicare sotto delle considerazioni di Andrea Bruzzone, albergatore, che gentilmente mi ha postato. Questo per due motivi: primo perchè seppure in modo un pò amaro rivelano la voglia di fare bene, secondo perchè seriamente lanciano un grido di allarme sulla discrasia dei due turismi che si sta facendo evidente. Il problema è che il turismo lowcost a base di focaccia – che ha una sua dignità se si fosse in grado di gestirlo – rende sempre più difficile e meno attrattivo a Varazze il turismo stanziale, ad esempio delle famiglie che si fermavano almeno una settimana in albergo. In economia si dice che “moneta buona scaccia quella cattiva”. Forse invertendo i termini, qui si potrebbe dire che turismo giornaliero scaccia turismo stanziale? Per altro è anche vero che nel turismo giornaliero ci può essere qualità se ci si è attrezzati e se si fanno politiche sensate che non puntano sulla massa a prescindere se non in quanto tale. Celle Ligure a mio parere da questo punto di vista ha iniziato a porsi il problema 30 anni fa e oggi si può dire tutto tranne che sia una città invivibile anche d’estate.
“Purtroppo devo condividere in pieno il tuo post.
La situazione del fine settimana a Varazze è purtroppo gravemente caotica, aggravata pesantemente dalla scellerata scelta di posizionare il mercato settimanale in una maniera assolutamente deleteria per la città.
Ma di questo abbiamo già parlato a lungo, e richiesto più volte all’Amministrazione una soluzione alternativa, senza peraltro ottenere alcuna risposta sensata.
Con questo mio commento non voglio neanche parlarti dell’andamento dei flussi turistici di giugno.
Al momento non abbiamo dati certi, ma la sensazione è di un netto calo delle presenze infrasettimanali, con l’assenza delle famiglie con bambini che costituivano la parte più ingente delle presenze di questo mese.
Ma avremo tempo a fine stagione per bilanci ed analisi più precise.
Volevo invece portare la tua attenzione sull’ eccezionale esperienza cromoterapica che può esperimentare chiunque si avventuri sulla nostra rinomata passeggiata a mare, la sera.
Dalla famosa fontana rotonda fino alla zona dei Bagni Paolina, ti ritrovi immerso in una soffusa penombra, creata da questi lampioni VINTAGE (vecchi), che peraltro, ormai, non emanano neanche più una luminosità omogenea.
Ad un lampione che emana luce verde, ne segue uno che è arancione, poi uno giallino, e finalmente uno sul bianco sporco, in un percorso chiaroscuro (più scuro che chiaro) sicuramente originale.
Non essendo un illuminotecnico, non ti so dire la causa di queste diverse colorazioni.
Potrebbero essere lampadine in via d’esaurimento, muffe rare che proliferano dentro i lampioni, semplice sporcizia, oppure un voluto ed ingegnoso effetto cromatico rilassante.
Il problema è che non si riesce a raggiungere il pieno relax, visto il continuo fruscio prodotto dai cosiddetti SCOIATTOLI DELLE PALME DI VARAZZE, una razza molto rara presente solo nella nostra città ( in altri paesi meno rinomati del nostro vengono chiamati PANTEGANE) che si muovono di soppiatto ai lati di chi passeggia, apparendo in brevi guizzi veloci, e trasmetttendoti un certo….disagio.
Questo, al netto di nuovi brand turistici, proclami trionfali e nuovi turismi emergenti.
E non si creda che io scriva queste cose a cuor leggero.
Fa davvero male vedere la nostra città ridotta in queste condizioni.
Chiunque sia ottimista sul LUMINOSO futuro turistico di Varazze, si faccia questa bella esperienza cromoterapica, una domenica sera di piena estate.”
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