Good morning Vietnam, e va beh scherzamoci su…perchè sono reduce involontario di un tour della domenica mattina delle 8.15 per Varazze centro. Non ho mai visto tanti frigobar e sedie pieghevoli in una volta sola. Prenotazioni all’italiana dei parcheggi (ovvero lascio il parente ad occupare il parcheggio con il classico “occupato” e conseguenti insulti di quelli che non hanno il parente da scaricare come un Consubim sullo stallo.
Dopo le 8.40 si impossessa della città già bollente, una calma irreale ma paradossalmente irrequieta. La prima ondata, quella dei “professionisti” che sanno che si gioca tutto sul filo dei minuti intorno alle 8.00 è arrivata. Molti hanno persino già prenotato l’ombrellone.
I tamburi della seconda ondata di auto (che non sono adepti della loggia del “domenica a Varazze”) arriveranno intorno alle 9.00, fiduciosi di trovare una qualche soluzione di parcheggio. Le manovre sono un mix tra chi, annusata la situazione ha già perso le speranze di una domenica umana e, chi invece determinatissimo è pronto al parcheggio selvaggio che esperienza insegna ha pochissime possibilità di essere multata (24 euro pagabili subito contro i 14 dell’intero giornata regolare, perché non rischiare?).
La domenica ordinaria è iniziata dunque; si dia fiato alle trombe della città di gran lunga più incasinata del circondario. In mezzo quelli che non hanno la fortuna di abitare nelle frazioni che posson guardare il tutto con un po’ di distacco, che si trovano letteralmente assediati dal traffico, litigi, smog e sporcizia varia, schiamazzi e parcheggi solo a pagamento. Intanto “quelli” le tasse le pagano comunque. Si però votano pure….
Ma Varazze è sempre Varazze. Si sa.
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