A proposito di turismo, trovo interessanti le considerazioni che il nostro lettore Bruno ci ha inviato e che pubblico qui sotto.Alcune valutazioni: il numero delle case sfitte a Varazze è noto, la stima è di circa il 50% di quelle esistenti ovvero sui 6000-7000 abitazioni vuote. Quante siano adibite a ricezione turistica nel settore del “nero” ovviamente è molto difficile dirlo ma non è insensato pensare ad una potenzialità di posti letto di almeno 1500 persone circa. Gli alberghi sono obbligati per legge ad inviare i dati e per quello che ne so, ci sono anche dei controlli non tanto della regione quanto delle FF.OO. Di certo c’è l’incapacità atavica dei Comuni i ngenerale e del nostro comune di avre quadi precisi in campo statistico, economico, sociale e purtroppo se non sai leggere i numeri ed averli aggiornati spesso ti ritrovi….a dare i numeri..
“Non c’è un motivo (del calo di presenze turistiche) : ce ne sono molti.
Cominciamo col dire che questi “numeri” poco rappresentano dello stato reale. I dati statistici di arrivi, partenze, presenze, vengono raccolti dalla Regione (oggi in tempo reale per via telematica). Se gli operatori turistici non inviano i dati (o li inviano parzialmente) il rilevamento statistico è falsato. Poichè più nessuno controlla, chi glielo fa fare agli operatori di fornire i dati statistici reali in base ai quali verranno poi tassati ?
E’ fuor di dubbio che i costumi sono cambiati; la vacanza viene concepita in tutt’altro modo rispetto a qualche decennio addietro. A Varazze hanno chiuso decine e decine di alberghi e sono sorte migliaia di mini seconde case. Gli alberghi, bene o male, i dati statistici magari li forniscono, ma i proprietari delle seconde case ???
Le cose non vanno così male come può sembrare. Il flusso reale di vacanzieri non è variato di tanto: non soggiornano più negli hotel (che sono spariti) ma negli appartamenti ammobiliati che ormai, nessuno lo dice, vengono affittati anche per i week end ed anche per una sola notte.
Sarebbe molto ma molto interessante che il Comune fornisse due dati due: numero di abitazioni non occupate (sono tutte nell’offerta turistica) e numero di comunicazioni di affitto di case ammobiliate ad uso turistico (come prevede la legge regionale 32/2014 art. 53 comma 7. Se il Comune fornisse questi due dati due si potrebbe capire molto meglio di che cosa stiamo parlando. O meglio: di che cosa stanno tacendo.”
Concordo con il Signor Bruno su molti aspetti del suo intervento.
Da anni Federalberghi nazionale conduce la sua battaglia contro l’introduzione della tassa di soggiorno, chiedendo che, invece di aggiungere ulteriore tassazione sulle strutture alberghiere già pesantemente tassate, si lavori per far emergere tutto il reddito sommerso derivante dall’affitto di appartamenti e camere in B/B assolutamente in nero.
La nostra categoria non è contro la concorrenza di case per vacanze o B/B, che anzi arricchiscono l’offerta turistica locale, ma è d’altronde a favore di una messa a regime di queste strutture, con una garanzia di requisiti standard, regole semplici ma rispettate, ed una tassazione minima, che però porterebbe a flussi finanziari nelle casse comunali o regionali ben superiori a quelli di una nuova tassa di soggiorno.
Si valuta infatti che ben l’ottanta per cento di queste strutture siano assolutamente sconosciute al fisco.
Riguardo alle presenze turistiche, mi sento di confermare che per quel che riguarda le strutture alberghiere, i soggiorni ed i residence, con i nuovi strumenti telematici obbligatori per la comunicazione degli arrivi all’autorità di P.S. e alla regione, ben poco sfugga alla registrazione effettiva.
Ritengo però, anche dal punto di vista della mia personale esperienza, che le presenze turistiche in Varazze siano notevolmente diminuite negli anni.
Tra i miei ricordi personali degli anni 80 resta una Varazze che, dal 10 giugno al 20 settembre, era piena di turisti per tutta la settimana, al punto da muoversi con difficoltà sul lungomare.
Ricordo più di 100 alberghi, almeno 7 discoteche, compagnie di ragazzi in ogni spiaggia, 4 cinema e feste in spiaggia tutte le sere.
E già si diceva che eravamo in declino rispetto agli anni 60……….
Oggi il turismo è cambiato in maniera radicale, e cambia quotidianamente con una velocità straordinaria.
Il periodo di permanenza medio non raggiunge le tre giornate, si prenota tramite booking, e gli appartamenti di Varazze sono occupati per 15 giorni all’anno, o solo nel fine settimana.
C’è davvero bisogno di riflessioni attente e libere da preconcetti per affrontare un cambiamento che offre grandi opportunità ma, se non gestito, ci relegherà inevitabilmente tra gli ultimi in classifica, in zona retrocessione.