Ponte di Pasqua: potenziare centri di primo soccorso. Già ma a Varazze ci sono? Il tema della Casa salute

Jpeg

Pasqua: mentre molte forze a Varazze sono incentrate nel dare un pò di mani di vernice e qualche miglioria ai giochi per bambini (ottima iniziativa, anche se tardiva; si poteva fare prima se non si aspettasse di avere il classico milione di avanzo di bilancio…), almeno una decine di amministrazioni medio grandi si sono posti problemi forse meno nobili ma più contingenti e urgenti. Queste amministrazioni locali si sono attivate per potenziare i posti di assisitenza medica di primo soccorso  (accordi centri salute, sedi ASL, convenzioni varie) per assicurare a turisti e residenti, durante i ponti di Pasqua che vedranno la Liguria pacificamente invasa, un primo soccorso medico che impedisca di mandare in tilt i pronti soccorso degli ospedali come ampiamente previsto.

Un’accortezza che potrebbe essere fondamentale in un periodo in cui anche fare 12 km (la distanza da Varazze al S.Paolo di Savona o 30 km la distanza da Varazze al S.Martino di Genova) potrebbe essere un problema molto serio con autostrade e strade del tutto intasate. A Varazze il problema non si pone del tutto, nel senso che nonostante i numerosi appelli (non ultimo quello dell’associazione Azione Popolare la scorsa estate) la città continua a rimanere priva di una Casa salute (che con le scelte della Regione stanno diventando a tutti gli effetti centri di salute pubblici) e si accontenta di una sede che assicura prenotazioni, prelievi e poco altro. Una questione vitale, nel senso letterale del termine, sottovalutata nei fatti dai vertici dell’Amministrazione che pare più impegnata nei risici urbanistici un pò old style.

 

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