In giro per il mondo la Liguria e la riviera hanno un prestigio ancora oggi straordinario. Un esempio? Un angolo trafficatissimo di Hong Kong, lungo la famosa scala mobile lunga 1 km oppure in un paese spreduto della barriera corallina. Luoghi 20.000 km da quì, che propongono, in questo caso il nome di Alassio, come sinonimo di luoghi prestigiosi alla stregua di Montecarlo o Capri. Esiste evidentemente un prestigio che permane ma che tuttavia stiamo perdendo o meglio dilapidando.
Anche Varazze, città dall’ex enorme prestigio, ha una storia simile.
Nobile decaduta, che vede il proprio potenziale turistico in continua riduzione. La città presenta oggettivi numeri di una crisi evidente che vede un calo pesante di turisti stranierie più in generale un numero di presenze turistiche che ha tassi di crescita molto più bassi di quelli registrati a livello provinciale e regionale.
Una crisi (Varazze) nella crisi dunque (di sistema).
Il problema di fondo nasce da una evidente difficiltà nelle scelte per le infrastrutture: in sostanza non abbiamo le idee chiare su cosa proporre, come proporlo e con quali mezzi. Tuttavia il problema non è solo dei decisori pubblici ma più in generale di chi fa attività economica e imprenditoriale.
Un mese uno dei più importanti esperti di marketing in Italia, il dott. Bruno ha tenuto un incontro pubblico a Varazze indicando la strada per un rilancio del turismo e dell’immagine della città. Molto, molto interessante e molto pratico.
Per adesso quelle proposte sono cadute nel vuoto.
Sorprendentemente nel vuoto.
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