Se c’è il segno di un decadimento potenzialmente insanabile, quello è la partenza dei giovani per altri luoghi, per l‘estero. Anche Varazze non è risparmiata da questo pesantissimo fardello. Si contano circa 400 giovani che hanno scelto l’estero per studio o molto più spesso lavoro. Una vera epidemia, dettata da una crisi senza precedenti, epocale. Varazze (come il Paese Italia) è costretta a dare il suo contributo al tristissimo esodo che depaupera sempre di più le possibilità di questa città di riprendere in mano il proprio destino senza subirlo passivamente.
400 giovani in meno sono per Varazze un’enormità. Un’ipoteca sul futuro che non si riduce con qualche operazione immobiliare. Lo abbiamo detto mille volte. Questa città si rilancia con investimenti sull’istruzione, sulla tecnologia, sulla sicurezza, sull’ambiente e sul turismo di qualità oltreché sull’agricoltura di nicchia. E lì che devono andare i soldi e gli investimenti pubblici. Perché una città più bella ma vuota, priva di gente che la vive davvero 365 giorni l’anno, non serve a nessuno.
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