Emigranti economici: una trentina ospitati all’hotel Aurora. Che senso ha continuare così?

Nel giro di poche ore un Albergo si è trasformato in un punto saldo della politica di accoglienza degli emigranti economici (solo il 4% sono profughi e rifugiati politici che per altro devono essere accolti senza esitazioni). Pare che in Comune nessuno sapesse nulla. Se fosse così la situazione segnerebbe ovviamente un punto di non ritorno dal punto di vista amministrativo e politico.
Premesso che i ragazzi ospitati, di questo non possono nulla (semplicemente colgono le occasioni che un Paese come l’Italia concede), la vicenda segna piuttosto un confine preciso tra l’assurdità di una politica dell’accoglienza passiva come quella esercitata dal Governo in carica e la totale involontaria passività delle Comunità locali che non possono che osservare decisioni prese da Prefetti e apparati governativi.
Con tutta evidenza, e con ogni probabilità il proprietario dell’albergo si è reso disponibile direttamente presso la Prefettura che avrebbe accolto la possibilità al volo, pare trascurando di avvisare il Comune di Varazze.
Un comportamento incomprensibile, se così fosse, che non può essere giustificato da una emergenza che come anche i bambini capiscono, tale non è più da tempo. Quali sono le prospettive dunque? Convertire altri alberghi in accoglienza di rifugiati economici perchè la cosa rende economicamente? Cosa facciamo, chiudiamo gli alberghi che lavorano principalmente in estate perchè in questo modo lavoreranno 365 giorni l’anno? convertiamo l’economia dell’ospitalità in un nuovo business?
E la Comunità varazzina .. cosa ne facciamo? Ah, già intanto loro non hanno parola in merito.
Tranne che quando voteranno.

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