Migranti: per cercare di fare capire ai sindaci, sempre più allarmati, che l’obbligo di ricevere migranti economici (solo il 5% sono rifugiati politici) avrebbe avuto un limite. Il Governo infatti, circa due mesi fa aveva stabilito che ogni Comune doveva accogliere 2,5 persone ogni cento residenti. Già a settembre, secondo quanto scrive IVG.it, il Prefetto di Savona ha chiesto ai sindaci di derogare al limite e di alzarlo.
Nel frattempo l’utopia dell’accoglienza diffusa ovvero la bislacca idea, anche questa lanciata dal Governo e appoggiata dalla Chiesa Cattolica, per la quale i cittadini avrebbero dovuto ospitare nelle prorpie case i migranti economica è fallita miseramente, con zero disponibilità.
Dunque dopo 60 giorni (dicasi 60 giorni…) ecco già le richieste ai Comune di derogare. Pare che tutti i sindaci della provincia si siano rifiutati perchè è ovvio il rischio di creare situazioni non governabili in termini di costi, ordine pubblico e gestione sociale. Varazze ad esempio, è già arrivata quasi al limite di saturazione. Una situazione esplosiva, indotta da una politica che ha diffuso nel Mediterraneo il messaggio che l’Italia accoglie tutti i migranti, ovvero tutti coloro che vogliano vedere migliorare le proprie condizioni economiche. Ambizione più che legittima che dovrebbe però fare i conti con le risorse limitate di chi accoglie (la mucca che da il latte, se munta troppo, poi il latte non lo da più perchè ci rimane secca…..). Così milioni di persone, ritengono, che la prospettiva di poter dimorare in Italia per almeno 48 mesi senza dover dimostrare nulla, appaia oggettivemente interessante. Non è un caso che oltre l’80% dei migranti siano maschi giovani, attratti più che dal lavoro da ciò che loro pare bello (vestiti, cellulari, ecc.). Per invece i volenterosi (e ce ne sono), le prospettive, almeno in Italia, di lavorare legalmente sono quasi nulle per i prossimi anni.
Ecco dunque, il diabolico ingorgo. Altro che Halloween. L’Italia è la meta più comoda e immediata per masse di migranti economici che vorrebbero andare altrove ma che sbarcano dove è più semplice farlo, con una macchina illegale oramai oliata e che funziona con grande efficienza e con costi decrescenti (un tempo occorrevano 2000 euro ora ne “bastano” 300). Il problema è che sempre meno queste persone potranno recarsi in altri Paesi europei, che oramai hanno posto dei limiti subito dopo aver capito che l’Italia giocava al Paese solidale con la “pelle” degli altri e sempre meno hanno possibilità di trovare un sistema di accoglienza efficiente.
Ciò non può che portare a situazioni di devianza crescenti, o per lo meno, di asocialità procurata da un meccanismo asfittico con conseguente isolamento culturale dei nuovi arrivati. Esattamente l’incontrario del multiculturalismo che tanto predicano coloro che sostengono l’accoglienza immediata e illimitata.
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